immagina un posto senza confini: un cielo colorato di arcobaleno, intorno a te una dolce terra ben lavorata e più lontano tanti fieri alberi di ulivo e dinnanzi  un casolare toscano che gioca a nascondere la sua bellezza dietro a centenari cipressi.

Se ora ti dicessi che tutto questo esiste da molto prima che fosse possibile fotografarlo?
Se ti dicessi che oggi questo luogo vive ancora al di fuori del tempo?
Se ti dicessi che questo è il massimo con cui può essere rappresentata la Toscana?
Se ti dicessi che tutto questo può essere tuo?

Ogni volta che mi trovo dentro la mia azienda penso a quante storie mi furono raccontante quando ero piccolo  da mio padre Andrea che sollevava la mano con un pugno di terra quasi a volerne spremere tutte le emozioni.  Prima di lui parte di queste terre furono di suo padre Luigi ed oggi mi trovo a posare lo sguardo su di esse vedendo in lontananza il mio futuro. Decennio dopo decennio queste terre offrono agli uomini di buona operosità raccolti di qualità e olio pregiatissimo. Il problema della terra, soleva dire il contadino che ci seguiva i raccolti,  è che è bassa… e costa sudore ma, aggiungeva sempre vedendo molto lontano, prima o poi  tutti torneremo all’agricoltura.

Oggi, con molti sacrifici e con strumenti sempre più all’avanguardia, abbiamo collaboratori che ci aiutano a trarre sempre il meglio dalla nostra terra e noi facciamo tutto il possibile perché questa eccellenza sia condivisa con più persone possibili.

I Cipressini non sono solo una realtà agricola, sono anche una realtà aziendale che sta trovando sempre di più il suo profilo e che investe coraggiosamente in se stessa. Da almeno due decenni l’immagine del casale principale viene usato per scopi pubblicitari e commerciali, con nostro grande orgoglio, da imprese di tutte le dimensioni e settori.

Si tratta in effetti dell’immagine simbolo della toscanità e ad ogni edicola toscana state pur certi di ritrovare quella immagine in cartoline, guide turistiche e souvenir. Un giorno un caro amico ci inviò una cartolina dalla Cina che ritraeva proprio il nostro casale ed allora balenò nella mia mente un sogno: far sì che l’immagine più famosa della Toscana potesse essere meta di ospiti da tutto il mondo.